Scrivere

Non è per niente facile e qui chiaramente sfondo una porta aperta, ma scrivere un romanzo è spaventosamente difficile ed allo stesso tempo affascinante. Mentre lo scrivi ti rendi conto che non basta buttare giù quello che ti dice l’ispirazione in quel momento e poi correggerai, no, non basta, perché ad un certo punto sennò non ti trovi più e l’ispirazione se ne va e non torna. Prima devi progettare, come per qualsiasi altra opera, che debba avere un significato o, se non altro, stare in piedi.

Io ho cambiato più volte il progetto iniziale sul quale “appoggiare” il mio scritto, dovevo trovare quello che mi permettesse di esprimere appieno tutti i concetti che volevo inserire e, soprattutto, che rendesse la storia interessante per il lettore, perché altrimenti avrei potuto scrivere il libro solo per me e…beh dubito che una persona scriva un romanzo per se stessa, forse una poesia, un diario sicuramente, ma un romanzo no, lo scrivi perché vuoi che qualcuno lo legga e possibilmente il maggior numero di persone che riesci a raggiungere! Lo scrivi perché ti piace raccontare, perché vuoi che altri conoscano quella storia che tu hai dentro e in fondo perché il tuo ego ha bisogno di un po’ di aria fuori da te!

Alla fine ho trovato la soluzione adatta per me e ho cominciato, anche se avevo già scritto qualche piccola parte. Quando l’ho finito… mi sono accorta che quello era solo l’inizio, che quella era solo la prima stesura e che ce ne sarebbero state ancora molte. E mi sono anche resa conto che stesura non è correzione, non è aggiustiamo un po’ di qua un po’ di là, non è correggi il linguaggio così diventa più scorrevole. No, stesura è stesura, cioè riprendi da capo, butti, tagli, recuperi… poco, riscrivi, aggiungi… tanto! Quando ho finito la seconda stesura aahhh ho tirato un sospiro di sollievo, ho lasciato passare un po’ di tempo e poi l’ho ripreso per correggerlo. Ahahahahahahah povera illusa, avanti con la terza stesura, lavora!

Sono arrivata alla quinta, solo allora ho cominciato a correggerlo e l’ho corretto tutto due volte, poi basta!!!! Non ne potevo più, l’ho affidato alle sapienti mani di una persona con maggiore senso critico di me e maggiore preparazione.

Ora mi chiedo e lo chiedo anche a voi, se io che ho scritto 220 pagine più o meno e l’ho ripreso da capo cinque volte, poi mi sono sentita svuotata e mi veniva un senso di nausea solo all’idea di rileggerlo, Dante, Manzoni, Tolstoj, la Morante, per fare qualche nome, a cui ovviamente non penso minimamente di accomunarmi sia chiaro, cosa devono aver provato, alla fine? Ad esempio Tolstoj dopo Guerra e pace, ve lo immaginate? Sono 4 volumi!



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