La fatica del self publisher

Improvvisamente ti trovi un commento più che lusinghiero riguardo al tuo libro, da parte della tua più cara amica su Facebook e, invece che pensare che lo fa perché ti vuole bene, ritrovi freschezza e forza dentro di te per andare avanti in questo viaggio difficile, che è la promozione del tuo libro. Ti danni, fai di tutto, sei sola in questo viaggio, tu e la tua protagonista, che cerchi di umanizzare il più possibile, per sentirti in compagnia e sentire che qualcuno lotta con te.

Sei un self publishing, quindi per definizione non interessi a nessuno, perché tutti pensano che tu l’abbia fatto perché nessuna casa editrice ti ha dato alcuna chance. Non è così, le case editrici si prendono tempi molto lunghi e spesso prendono in considerazione testi o autori di cui già si sente parlare in giro. Così decidi di provare entrambe le vie: le case editrici e, mentre aspetti, l’autoproduzione, per la quale però ti devi dar da fare a pubblicizzare il tuo libro in tutti i modi possibili; allora impari come si stilano i comunicati stampa, a chi si devono mandare, come, impari ad usare tutti i social, che prima usavi quasi per gioco, per una finalità ben precisa e più che seria per te!

Vieni invitata a qualche presentazione di qualche libreria, poche, sempre troppo poche e d’altra parte ci credono poco anche loro, non tanto al tuo libro, di cui difficilmente hanno letto almeno la quarta di copertina, ma alla vendita dei loro prodotti, dei libri, alle presentazioni e alla fiducia nei lettori.
Le presentazioni vanno bene, vanno male, ti fai il tuo sito, il tuo blog e, tra tutti gli impegni, cerchi di tenerlo più aggiornato possibile, perché è questo che hai letto tra gli innumerevoli consigli, che si sprecano sul web, per gli autori emergenti.

Tu ci credi ancora nel tuo libro, in quello che hai scritto, perché ci hai messo il cuore e ti ci sei impegnata a fondo, ma a volto lo sconforto è dietro l’angolo; poi qualcuno ti fa notare una pagina tra le tante che hai scritto, forse quella che ti è venuta meglio o forse quella che è stata più significativa per questa persona e pensi che non sia affatto male! Non che tu sia la Morante, chiaro, ma niente ti sembra più incoraggiante di questo: metterti di fronte il tuo testo e dimostrarti che hai fatto un buon lavoro e che quello che hai scritto pò dare delle emozioni!

E allora direi Cri V. grazie infinite per il tuo sostegno continuo, che arriva sempre nei momenti più adatti! Questo post è tutto per te e per coloro che, ogni tanto, con poche parole, riescono a dare uno slancio in più a qualcuno che si stava perdendo!

#ilviaggiodianita continua… anche grazie a Cri V.



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